Tarkovskij e Leonardo Da Vinci condividono l’interesse per il contrasto e il chiaroscuro. Tarkovskij è sedotto dalla capacità di Leonardo di far immaginare il significante ed entra nell’inconscio per portare in superficie l’insondato. Entrambi lavorano sulla presenza visibile di una superficie solida posta nel largo orizzonte dello sfumato onirico e cercano di penetrare l’insondato per portare in superficie l’armonia sovrannaturale della natura. Per Tarkovskij, come per Leonardo, l’anima dell’uomo e quella del mondo sono costituite della stessa sostanza e il ruolo dell’uomo d’arte è quello di fungere da profeta, da medium, per far sì che l’anima individuale e il mondo diventino una cosa sola. Tarkovskij applica il metodo leonardesco, smontando la macchina universale per vedere la creatività complessa del mondo onirico e lo spirito ordinatore di una trama di oggetti assunti a simboli.
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Per Andrej Tarkovskij i ritratti realizzati da Leonardo hanno qualcosa che sta al di là del bene e del male, sono manifestazioni seducenti e diaboliche, con un’attrattiva duale, contemporaneamente incantevole e ripugnante: “[…] prendiamo il Ritratto di giovane donna con un ramo di ginepro di Leonardo, che ho impiegato nel film Lo specchio nella scena del breve incontro del padre, tornato dalla guerra, con i propri figli.
Continua l’articolo di Mauro Zanchi su doppiozero.
Uno dei più noti e importanti saggi sull'arte cinematografica scritto da Andrej Tarkovskij. Nuova edizione critica, rivista e corretta con note, indice e 60 fotografie nel testo.
Leonardo Da Vinci, ingegno rinascimentale per antonomasia, famoso per la sua maestria in vari campi come la pittura, la scultura, la scienza e l’ingegneria. Il suo occhio acuto per il dettaglio, la sua enfasi sulla bellezza e la proporzione e la sua comprensione dell’anatomia umana, tra le altre cose, rendono le sue opere senza tempo e ispiratrici. Interessantemente, questi stessi principi ed estetica sono stati osservati nei film di Andrei Tarkovsky. Tarkovsky, un regista russo, è noto per il suo stile unico che mescola il surreale con il prosaico, il spirituale con il materiale. Il suo uso di lunghe riprese e immagini naturali, così come la sua enfasi sulla condizione umana, trasmettono un senso di contemplazione e profondità nei suoi film. In questa luce, è affascinante esplorare l’influenza estetica di Da Vinci sul lavoro di Tarkovsky e come tale influenza ha contribuito alla natura ricca e complessa dei suoi film.